Il mondo dei rettili nel Mesozoico.

La paleontologia è una scienza determinante quando si intende ricostruire la storia del passato remoto della terra. Lo studio dei fossili non solo permette di capire quali erano le condizione di vita, climatiche ed ambientali di milioni di anni fa, ma ha dato un notevole contributo alla teoria della deriva dei continenti , osservando che varie specie terrestri sono migrate, in un remoto passato, attraverso territori che oggi sono separati da mari e oceani.

L'era nel quale i rettili hanno veramente dominato il mondo è il Mesozoico da 250 milioni a 65 milioni di anni fa. Inizia con una catastrofica estinzione di di massa nella quale quasi i il 90% delle specie esistenti fino ad allora si estinse. A quell'epoca le masse continentali erano riunite in un unico blocco attorno al quale si estendeva un unico oceano e questa situazione favorì l'espansione delle nuove specie che si sarebbero sviluppate senza incontrare barriere di sorta.

Inizia qui l'epopea dei grandi rettili che si concluderà con un' altra estinzione di massa alla fine del Mesozoico.

Courtesy Ron Blakey, NAU Geology

La terra nel Triassico (220 MA).

La storia geologica d'Italia e dei suoi oceani.

Scienza-cultura» Geologia

Scopri la storia degli antichi mari che bagnavano l'Italia.

L' Italia nel Triassico.

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Come era l'Italia nel Triassico ?

Gli studiosi dei grandi rettili Italiani.

Fino a pochi anni fa si pensava che l'Italia triassica e giurassica fosse tutta sotto il livello del mare e quindi non vi si può trovare alcun fossile appartenente ad animalii terrestri risalente a questi periodi.

Recenti ritrovamenti sia di impronte che di scheletri fossili di rettili mesozoici, dinosauri compresi, non solo stanno cambiando la geografia di quella che si riteneva l'Italia di quell'epoca, ma importanti scoperte di esemplari ben preservati stanno portando importanti contributi alla conoscenza dei rettili del passato.

Questo grande lavoro di dedizione e ricerca è portato avanti dai ricercatori italiani dei quali, nelle foto in alto, potete ammirare alcuni risultati sullo studio dello tanistròfeo (Tanystropheus longobardicus) rinvenuto nel sito fossilifero di Besano (Varese, Lombardia). In questo lavoro è evidente come, nella migliore tradizione italiana, il lavoro scientifico si è espresso anche nel campo artistico.

Nella foto a sinistra l'esemplare di tanistròfeo così come appare nel ritrovamento che ha portato (foto al centro) alla ricostruzione dello scheletro per mezzo del quale , (foto a destra), l'artista Fabio Fogliazza ha realizzato un acquerello che illustra l'animale ed il suo ambiente naturale.

per gentile concessione Museo di Storia Naturale di Milano

a sinistra: Foto Luciano Spezia, © Museo di Storia Naturale di Milano.

al centro:Disegno di Fabio Fogliazza, © Museo di Storia Naturale di Milano.

a destra:Acquerello di Fabio Fogliazza, © Museo di Storia Naturale di Milano.

Un abile pescatore.

Uno splendido acquerello di Fabio Fogliazza che mostra la testa di tanistròfeo, ricostruita seguendo le indicazioni fornite dai più recenti ritrovamenti fossili. Ovviamente il colore e la superficie della pelle sono supposizioni sul quale non vi possono essere certezze.

La dentatura di questo animale , con denti conici seguita da denti a tre punte, fa capire che le prede di questo animali erano alquanto sfuggenti e scivolose. Si trattava di pesci e cefalopodi del quale, il tanistròfeo, era un abile pescatore, ed il suo collo lunghissimo gli permetteva di avvicinarsi furtivamente alle vittime.

Acquerello di Fabio Fogliazza, © Museo di Storia Naturale di Milano.

testa di tanistròfeo, ricostruzione basata sui ritrovamenti fossili di Besano.

Tanystropheus.

Classe: Sauropsida
Infraclasse: Archosauromorpha
Ordine: Prolacertiform
Famiglia: Tanystrophidae
Genere: Tanystropheus

Ritrovamenti:
Besano (IT)-Monte S.Giorgio (CH)

Dove Vederli: Museo di Besano, Museo di Milano

Questo interessante animali aveva il collo, più lungo del corpo intero coda compresa . Il suo nome significa "lunga vertebra".

Questa immagine proviene da wikimedia common - alcuni diritti riservati - autore:ArthurWeasley

Tanystropheus.

La carta d'identità del tanistròfeo.

Nome scientifico: Tanystropheus longobardicus
Significato: “rettile lombardo dalle lunghe vertebre”
Famiglia: Tanystrophidae
Ordine: Protorosauri
Riproduzione: probabilmente ovipara (deposizione di uova sulla terraferma)
Luogo e data di nascita: Besano (Varese), circa 230 milioni di anni fa (Periodo Triassico, Era Mesozoica)
Età (degli esemplari di Besano): giovanile (precedente la maturità riproduttiva) e adulta, con dimensioni stimate da uno a cinque metri circa
Habitat: mari tropicali, in ambiente costiero di tipo caraibico
Distribuzione geografica: Italia, Svizzera tedesca. Altre specie in Europa centrale e meridionale e nel Medio Oriente
Stile di vita: nuotava in mare con movimenti ondulatori del tronco e della coda, potenziati dagli arti posteriori; occasionali spostamenti sulla terraferma (vedi riproduzione)
Dieta: molluschi cefalopodi e piccoli pesci
Segni particolari: collo esile di lunghezza sproporzionata al resto del corpo e costituito da poche vertebre enormemente allungate
Lunghezza degli adulti: 5-6 m (fino a 9 m secondo frammenti rinvenuti in Israele)
Peso massimo degli adulti: 200 kg (stimato)

(tratto da Museo di Storia Naturale di Milano,)

 

Links Esterni:

 

La culla dei progenitori dei dinosauri: il mare di Besano.

Nel comune di Besano, in provincia di Varese, è ubicato il sito fossilifero Besano-Monte San Giorgio, conosciuto dai paleontologi come uno dei depositi fossiliferi triassici più ricchi al mondo. Oltre al tanistròfeo sono stati ritrovati rettili marini: notosauri, placodonti e ittiosauri dei quali il gigantesco besanosauro è il ritrovamento più eclatante nonché esemplare unico al mondo.

Fra i rettili terrestri accanto al tanistròfeo troviamo un suo parente stretto il macrocnemo ed il ticinosuco, una specie di agile coccodrillo considerato un antenato dei dinosauri.

In questo luogo 230 milioni di anni fa una spiaggia conduceva ad un mare tropicale. Le acque sul fondo del bacino scarsamente ossigenate hanno permesso la conservazione dei fossili fino ai nostri giorni.

La storia dei fossili di Besano

"Un nuovo rettile, del tutto sconosciuto alla scienza, è stato recentemente estratto dagli scavi di Besano, ed è stato studiato presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano nell’ambito di un più ampio progetto di collaborazione con il Field Museum di Chicago (USA).

Questo rettile rappresenta un nuovo genere ed una nuova specie ed è stato battezzato Eusaurosphargis dalsassoi"

Fonte Museo di Storia Naturale di Milano

Impronte di orme fossili.

Non sono solo i fossili a documentare gli animali estinti. Numerose impronte di orme sono arrivati fino a noi , e in Italia si annoverano scoperte, alcune delle quali recentissime.

A differenza dei fossili le orme ci danno informazioni sul comportamento di questi animali: se stavano camminando o correndo, se si muovevano in branco, se camminavano su due i quattro zampe, se i piccoli erano protetti al centro del branco, le tecniche di caccia dei predatori.

Foto Cristiano Dal Sasso, © Museo di Storia Naturale di Milano.

Orme fossili di Zone (Brescia), Federico Vezzoli, uno degli scopritori del sito, mostra una delle sequenze di orme più grandi

La scoperta del sito di Zone.

Era il 1 gennaio del 2008 quando a Zone, un piccolo comune Bresciano che si affaccia sulla sponda orientale del Lago d’Iseo, Federico Vezzoli, un appassionato di geologia e storia locale, interpreta le tracce su di una parete di arenaria come orme fossili. Di li a poco, si sarebbero svolti gli studi da parte dei ricercatori guidati dal professor Cristiano Dal Sasso del Museo di Storia Naturale di Milano.

 

Link Esterni:

Chi sono gli autori delle impronte di Zone ?

"Nel Triassico superiore le terre emerse erano dominate dagli arcosauri, un gruppo di rettili destinato ad avere grande successo nella storia della vita. Tra di essi si distinguono due linee evolutive: quella dei crurotarsi e quella degli ornitodiri. I primi hanno dato origine ai rauisuchi e ai coccodrilli, i secondi ai dinosauri e ai rettili volanti (pterosauri).
Nei crurotarsi il piede ha una morfologia particolare e ben riconoscibile, con il quinto dito rivolto verso l’esterno. L'impronta di questo dito (il nostro mignolo) è l'indizio principale che ha portato i paleontologi a cercare gli autori delle orme tra i rappresentanti di questo gruppo. Le orme di questo tipo, definite “chiroteriane” (da Chirotherium = mano bestiale), sono tipicamente a cinque dita e ricordano in qualche modo una grande mano umana. Più precisamente le orme di Zone, con le dita corte e robuste delle quali il quinto tozzo e diretto verso l’esterno, ricordano il genere Brachychirotherium (= mano bestiale dalle dita corte).
In base a confronti con orme fossili studiate in altri giacimenti europei e statunitensi siamo in grado di attribuire quelle di Zone ad almeno due specie diverse. Una è Brachychirotherium thuringiacum, che come dice il nome è tipica del Triassico superiore della Germania; la seconda è ancora in studio e potrebbe rappresentare una forma ancora sconosciuta.
In ogni caso, se si esclude una dubbia traccia rinvenuta nelle dolomiti bellunesi, le orme di Zone rappresentano la prima testimonianza certa di Brachychirotherium nel Triassico superiore italiano.
I rettili di Zone erano dunque degli arcosauri crurotarsi. Da un certo punto di vista, anche se non sono dinosauri, questi rettili hanno un antenato in comune con essi. In effetti sono accomunati dalla postura eretta degli arti, una struttura anatomica di successo che permise loro di fronteggiare “alla pari” i dinosauri per quasi tutto il Triassico.
"

Fonte Museo di Storia Naturale Milano

 

Disegno Lukas Panzarin, © Museo di Storia Naturale di Milano

due possibili autori delle orme di Zone”
Un temibile predatore rauisuchide (a sinistra) minaccia un etosauride, erbivoro che si difendeva egregiamente grazie ad una corazza munita di spine.

Nome scientifico delle orme Brachychirotherium
Significato " mano bestiale dalle dita corte "
Superordine Arcosauri
Ordine Crurotarsi
Sottordine Rauisuchi o Suchi
Famiglia Rauisuchidi o Etosauridi
Età geologica Triassico superiore (Carnico), 220 milioni di anni fa
Dimensioni degli autore delle orme da 2 a 6 metri di lunghezza; da 0,8 a 2 metri di altezza
Peso da 100 a 600 kg
Habitat ambienti aridi e litorali marini
Distribuzione geografica Europa centro-meridionale, Stati Uniti
Stile di vita andatura quadrupede con coda sollevata e testa protesa in avanti, caccia d'agguato
Dieta carnivora e forse anche piscivora
Segni particolari insolita rotazione della mano all’esterno, quinto dito del piede curvo e tozzo

Ticinosuchus

Classe: Sauropsida
Ordine: Rauisuchia
Famiglia: Prestosuchidae
Genere: Ticinosuchus


Questa immagine proviene da wikimedia common - alcuni diritti riservati - autore

Impronte e Ticinosuchus

Un ritrovamento inaspettato.

"Sull' ’Altopiano della Gardetta, in Valle Maira nel comune di Canosio, sono state ritrovate le tracce di un rettile di 245 milioni di anni fa. Si tratta di impronte referibili al gruppo Chiroterium, ossia “mano di animale” per la loro somiglianza alle dita umane, le quali vengono attribuite a rettili antenati dei dinosauri chiamati Archosauria.

Il genere a cui appartengono le impronte è Ticinosuchus, ossia “coccodrillo del Ticino”, poiché i primi fossili di questo rettile sono stati rinvenuti sul Monte San Giorgio (Patrimonio Mondiale dell’Unesco), nel sud del Canton Ticino in Svizzera".

fonte: natura occitana

 

 

Endennasaurus acutirostris.

Classe: Sauropsida
Superordine: Diapsida
Ordine: Thalattosauria

 

Ritrovamenti in Italia:

Endennasaurus acutirostris (Reptilia, Neodiapsida), Norico (Tardo Triassico Lombardia).

Questa immagine proviene da wikimedia common - alcuni diritti riservati - autore:Nobu Tamura.

Endennasaurus acutirostris, a thalattosaur from the Upper Triassic of Italy

Link esterni:

Non tutti i rettili del passato sono dinosauri.

Quasi tutti i fossili dei grandi rettili dal Cretaceo al Triassico sono chiamati , dalla tradizione popolare dinosauri o indicati come i progenitori di quest'ultimi. In realtà, il genere dinosauria è solo una delle strade che l'evoluzione dei rettili ha percorso, molte linee evolutive si sono estinte , mentre altre sono arrivate fino a noi con gli squamati (lucertole e serpenti) o i chetoni (tartarughe).

Il dinosauro è un animale terrestre che ha puntato la sua strategia di sopravvivenza sulla mobilità se non addirittura sulla corsa. Per questo motivo ha abbandonato la postura divaricata tipica della maggior parte dei rettili (in particolare delle lucertole), che obbliga ad accompagnare la camminata con tipiche ondulazioni del corpo, per passare ad una postura eretta , la stessa dei mammiferi e quindi muoversi con estrema disinvoltura ed efficienza sulla terra ferma.

Coccodrilli e Varani discendenti dei Rauisuchia, un genere di rettili estinti, svilupperanno una linea evolutiva basata sulla postura eretta a colonna.

Dunque, per aggiungere qualche termine astruso, i rettili su suddividono tra i Lepidosauromorpha, con postura divaricata, che si muovono in posizione accosciata, ondeggiando la colonna e i gli Arcosauromorfa,con postura eretta o eretta a colonna, nel quale il corpo viene sollevato da terra dagli arti, guadagnando in mobilità e minore dispendio di energia per muoversi.

Al gruppo Lepidosauromorpha appartengono i Sauropterygia, specializzati a vivere nel mare, assieme ai Placodonti e Talattosauri.

Al Gruppo Arcosauromorfa, specializzati a vivere sulla terra ferma, fanno ovviamente parte i dinosauri, ma anche altri linee evolutive come i Crurotarsi (antenati dei coccodrilli) del quali troviamo i fossili sui terreni triassici italiani.

 

Notosauri.

Classe: Sauropsida
Superordine: Sauropterygia
Ordine: Nothosauria

Ritrovamenti:

Lariosaurus, Nothosaurus e Ceresiosaurus
Besano (IT)-Monte S.Giorgio (CH)

Dove vederli:

Museo Paleontologico di Meride (CH),
Museo di Milano

Questa immagine proviene da wikimedia common - alcuni diritti riservati -

Life restoration of Serpianosaurus mirigiolensis

Questa immagine proviene da wikimedia common - alcuni diritti riservati - autore.

Sopra: Ceresiosaurus calcagnii
A lato: Nothosaurus sp., a Nothosaur from the Triassic of Europe, North Africa and Russia.

Sono le foche del triassico, animali semi acquatici, attivi predatori dei pesci, passavano gran parte del loro tempo in acqua, per la quale le corte zampe palmate si erano adattate, usando la lunga coda come timone.

Sembra che questi animali siano gli antenati dei Plesiosauri, quest' ultimi si adattarono per vivere esclusivamente in mare e furono i dominatori dei mari mesozoici.

I Notosauri primitivi (Pachypleurosauridae Triassico inferiore circa 235 milioni di anni fa) erano di modeste dimensioni, non oltre 30 cm, successivamente nel Triassico medio si svilupparono i notosauridi (Nothosauridae) veri e propri, con taglie dai 60 (Lariosaurus) cm ai 4 metri di lunghezza (Nothosaurus,Ceresiosaurus).

Plesiosauri.

Classe: Sauropsida
Superordine: Sauropterygia
Ordine: Plesosauria

Collo lunghissimo, coda corta e corpo tozzo al quale erano collegate 4 pinne simile a pagaie. Certo c'e' da chiedersi come i plesiosauro potessero reggere il confronto con animali molto più idrodinamici come gli ittiosauri e i mososauri, eppure visse dal triassico fino al cretaceo in tutti i mari del mondo.

Nel giurassico questi animali arrivarono a misurare fino a 15 metri (elasmosaurus) con colli che ne misuravano 7.

Questa immagine proviene da wikimedia common - alcuni diritti riservati - autore:Adam Stuart Smith

Plesiosaurus dolichodeirus

Placodonti.

Classe: Sauropsida
Superordine: Sauropterygia
Ordine: Placodontia

Ritrovamenti:

Cyamodus hildegardis
Besano (IT)-Monte S.Giorgio (CH)

Nonostante possano ricordare le tartarughe in realtà non lo sono. I placodonti di dimensioni comprese tra gli uno e i due metri erano esseri semi-acquatici, si cibavano di molluschi che rompevano con i grossi denti piatti e bulbosi.

Questa immagine proviene da wikimedia common - alcuni diritti riservati - autore:Nobu Tamura

Cyamodus rostratus, placodont from the Early Triassic of Germany, after a sketch by Darren Naish

Ittiosauri.

Classe: Reptilia
Sottoclasse: Parapsida
Ordine: Ichthyosauria

Ritrovamenti in Italia (Triassico):

  • Ittiosauro di Genga (AN)
  • Mixosaurus, Besano (VA)
  • Besanosaurus leptorhynchus, Besano (VA)

Dove Vederli: Museo di Besano, Museo di Milano, Museo di Genga.

Questa immagine proviene da wikimedia common - alcuni diritti riservati - autore:Nobu Tamura.

Mixosaurus

 

 

Potrebbe ricordare un delfino, del quale probabilmente condivide lo stile di vita, in realtà si tratta di un rettile e lo si può capire osservando le 2 paia di pinne (i delfini hanno solo il paio anteriore) e l'asse della coda che nei delfini è orizzontale mentre negli ittiosauri è verticale e nella parte superiore non ha alcun sostegno scheletrico.

Questo animale, era un attivo predatore, la sua dieta consisteva in pesci, calamari, polipi, all 'interno degli stomaci di alcuni giovani esemplari di 1.5 metri di lunghezza, sono stati ritrovati fino a mezzo milione di becchi chitinosi provenienti da cefalopodi.

Da buon rettile sembra che fosse oviviparo ed essendo completamente adattato alla vita acquatica partoriva in mare.

I rettili terrestri.

I siamo arrivati ai rettili terrestri. L'evoluzione conferisce a questi esseri, gli Arcosauromorfa,una struttura ossea del bacino e delle articolazione sempre più evoluta, che porteranno alcune specie a sollevare il loro corpo da terra e a diventare bipedi. Questo carattere sarà particolarmente sviluppato negli Archosauria della quale fanno parte i coccodrilli, i dinosauri, gli pterosauri e gli uccelli.

Nell' immagine un arcosauro preda un rhynchosauro.

 

Questa immagine proviene da wikimedia common - alcuni diritti riservati - autore:Nobu Tamura Dmitry Bogdanov

Arcosauro

L'Italia al tempo dei dinosauri.

Scienza-cultura» Paleontologia

Scopri cosa successe dopo il Triassico.

Link esterni:

 

 

Ringrazio Cristiano Dal Sasso, del Museo di Storia Naturale di Milano e Marco Avanzini, del Museo Tridentino di Scienze Naturali per il permesso di usare alcune delle immagini riportate in questa pagina.